Lotte, idee e proposte: Assostampa Molise traccia il bilancio dei suoi primi dieci anni e guarda al futuro

“Dieci anni di lotte, idee e proposte”: Assostampa Molise ha festeggiato il suo primo decennio di vita in una ‘due giorni’ tra Campobasso e Castel del Giudice, alla quale sono intervenuti il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso, il suo predecessore Franco Siddi (attuale membro del consiglio di amministrazione della Rai), ed il segretario aggiunto del sindacato nazionale, Carlo Parisi.

Il dibattito della prima giornata, svoltasi venerdì 8 aprile 2016 alla ex Gil di Campobasso, moderato da Giovanni Mancinone, è stato aperto dal presidente dell’Assostampa Molise Giuseppe Di Pietro che ha fatto il punto su quanto fatto in dieci anni di attività dal sindacato regionale: “Quando siamo partiti – ha ricordato – qui c’era, al di là di alcune redazioni consolidate, un deserto. Nel corso degli anni abbiamo conquistato altri contratti, vinto vertenze ed elevato il livello di preparazione sindacale della categoria. Nel frattempo, però, il settore è stato travolto da una crisi senza precedenti. Sono cambiati gli scenari della nostra professione, molti di quei posti di lavoro sono stati persi, a causa del dimezzamento delle vendite dei quotidiani locali e del crollo del mercato pubblicitario. Ma mentre i contratti diminuivano, cresceva a dismisura il numero degli iscritti all’albo regionale. Oggi se ne contano più di 600, un numero impossibile da assorbire nel nostro mercato. Noi contiamo circa 160 iscritti, una percentuale elevata se raffrontata a quella di altre regioni”.

Di Pietro si è soffermato anche sulla legge per l’editoria, approvata recentemente dalla Regione Molise: “Siamo stati i primi a proporla – ha ricordato – e questo lo rivendichiamo con forza. Il testo finale, pur essendo diverso da quello presentato da noi, ha tra i suoi principi quello di premiare l’occupazione giornalistica. Non è la nostra legge, insomma, ma la riteniamo comunque un importante passo in avanti”.

Impossibilitato ad essere presente il presidente della Giunta regionale, Paolo Frattura. Al suo posto l’assessore alle attività produttive Carlo Veneziale che, dopo aver parlato dell’interlocuzione a volte difficile tra politica e stampa ed aver ricordato l’approvazione della legge regionale per l’editoria, ha espresso la sua solidarietà al presidente Di Pietro, sospeso per sei mesi dall’ordine regionale e dal consiglio di disciplina per una segnalazione di irregolarità fatta nell’ambito delle sue funzioni sindacali.

 

Hanno ricordato i primi passi del sindacato molisano anche gli ospiti giunti da Roma. In particolare Siddi, ospitato più volte dall’Assostampa Molise in questi dieci anni: “Sono stato presente, ad esempio, quando si è trattato di difendere i colleghi della Rai portati in tribunale per aver dato spazio nella rassegna stampa ad articoli considerati sgraditi dall’amministrazione regionale dell’epoca. Il sindacato c’è e ci sarà sempre per far rispettare il contratto di lavoro”. Parisi si è soffermato sull’assurdità di un albo nazionale che conta 115mila iscritti, la metà dei quali è completamente sconosciuta all’Inpgi, ma che al momento di votare decide le sorti dell’Ordine.

 

Lorusso ha fatto il punto sulle trattative per il rinnovo del contratto: “La nostra non è solo una posizione difensiva – ha spiegato – ma anche propositiva. Come abbiamo già fatto negli ultimi anni inventandoci strumenti nuovi di welfare ed assistenza, dobbiamo lavorare per allargare il perimetro dell’occupazione a tutti i colleghi che attualmente sono sfruttati con contratti atipici o lavorano da abusivi”. Il segretario si è poi soffermato sulle recenti polemiche per la presenza del figlio di Salvatore Riina a ‘Porta a porta’: “Quell’intervista – il parere di Lorusso – è stata organizzata in un modo scellerato, ed è stato intollerabile che il servizio pubblico abbia in qualche modo lanciato il libro del figlio del capo dei capi di Cosa Nostra. Ed è sconcertante che un qualsiasi cittadino, a cominciare dal presidente del Senato, debba rilasciare una liberatoria prima di essere intervistato, mentre al signor Riina è stato concesso di farlo soltanto dopo aver visionato l’intervista che sarebbe andata in onda”.

“Da giornalista – il commento di Siddi – l’intervista l’avrei fatta anch’io. Dopodichè, ci sono domande che si pongono e domande che non si pongono. Dalla Rai del futuro, comunque, spariranno i latifondi”.

 

Sabato 9 aprile, la seconda giornata nello scenario fiabesco di Borgo Tufi. Con Siddi, Parisi, Di Pietro (nelle vesti di moderatore) ed il direttore del Bene Comune, Antonio Ruggieri, si è parlato di giornalismo e comunicazione nell’era digitale e di promozione territoriale. Rapportate anche alla realtà di Castel del Giudice, con le sue iniziative dell’albergo diffuso e della coltivazione di mele biologiche, che nonostante le distanze e le carenze infrastrutturali tipiche delle zone più interne e impervie della regione, stanno prendendo piede consentendo alla comunità guidata dal sindaco Lino Gentile di avere buone speranze di sopravvivenza e di rilancio.