Sgravi per assunzioni giornalistiche, oltre mille le domande pervenute nel 2015

Sono state più di mille le domande di esonero dal versamento dei contributi previdenziali per assunzioni a tempo indeterminato di giornalisti pervenute all’Inpgi  nel 2015: 1.007, precisa l’istituto, di cui 849 per nuove assunzioni e 158 relative a trasformazioni di contratti a tempo determinato.

“Tale risultato, che ha generato un risparmio contributivo per i datori di lavoro fino a 8.060 euro l’anno, per ciascuna assunzione, per una durata di tre anni, nasce dal recepimento in campo giornalistico della norma contenuta all’interno della legge di Stabilità 2015 che, al fine di promuovere forme di occupazione stabile, ha previsto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno assunto personale giornalistico, con contratto di lavoro a tempo indeterminato”, spiegano dagli uffici di via Nizza.

Vista l’importanza dei risultati ottenuti, il Cda dell’Inpgi – con la delibera numero 4 del 28 gennaio 2016 attualmente al vaglio dei ministeri vigilanti per l’approvazione di legge – ha deciso di recepire la norma che ripropone anche per il 2016 l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro in relazione alle nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato avvenute nel corso dell’anno. Anche se la norma inserita nella legge di Stabilità 2016 prevede, a differenza di quanto stabilito per lo scorso anno, un esonero contributivo della la durata massima di 24 mesi (e non più 36), nella misura del 40 per cento dei complessivi contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’Inail, nel limite massimo di un importo di esonero pari a 3.250 euro su base annua.

“Si tratta – ha commentato il presidente dell’Inpgi Andrea Camporese – di un risultato notevole che conferma la linea intrapresa dall’Inpgi già cinque anni fa quando furono varati sgravi a totale carico dell’ente che portarono a 550 assunzioni. Questi posti di lavoro a tempo indeterminato invertono finalmente la terribile tendenza registrata negli ultimi anni che tanto ha pesato sui conti dell’istituto. Di fronte alle ulteriori scelte di riforma, affidate al futuro Cda, questo importante ma non sufficiente segnale andrà stimato e valorizzato nella proiezione prospettica dei conti. Responsabilità, coraggio e competenza sono sempre più necessari”.